recensione, Un libro e un caffè

Un libro e un caffè, Le ho mai raccontato del vento del nord.

“I vecchi tempi non tornano più. Lo dice già il nome, sono vecchi. I nuovi tempi non possono mai essere come i vecchi. Quando tentano di farlo, risultano vecchi e logori, come le persone che li desiderano. Mai rimpiangere i vecchi tempi. Chi li rimpiange è vecchio e triste.”

Cosa può succedere quando da uno sbaglio di e-mail nasce una vera e propria corrispondenza? Questo è l’argomento di cui parla questo libro. Si tratta infatti di uno scambio di e-mail tra Leo ed Emmi. Quest’ultima vuole disdire l’abbonamento ad una rivista, ma sbaglia indirizzo e scrive a Leo, il quale le dice di non riversare il suo odio su di lui, perchè lui non è la rivista. Da qui in poi dopo uno scambio di e-mail casuali inizia una vera e propria corrispondenza, e questo rapporto diventerà sempre più passionale con il passare del tempo. Fino al punto che per queste due persone diventa essenziale ricevere un’e-mail l’uno dell’altro.

“Emmi, mi scriva. Scrivere è come baciare, solo senza labbra.”

E’ un libro che non è un capolavoro, ma l’ho trovata una lettura molto piacevole e scorrevole. Si tratta di un romanzo epistolare, dove leggiamo quindi le e-mail dei due personaggi, sembra quindi di spulciare tra la loro posta privata.
Emmi e Leo sono due persone vere, che sembrano trovarsi perfettamente tra loro. Emmi è una persona che al di fuori della vita virtuale ha una famiglia, anche se nelle e-mail tenta di nasconderlo. Leo invece è una persona ferita, con un’idea pessimistica sull’amore. In questo libro viene dato alle parole un grande significato, questo anche perchè il romanzo si basa su esse.

“Desidero tenerla vicino. Desidero abbracciarla stretto. (…) Chiudo gli occhi. Non mi serve sapere che aspetto ha. Devo solo sentire il suo odore, baciarla e saperla vicina a me.”

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