recensione, Un libro e un caffè

Un libro e un caffè, L’abito di piume.

Buongiorno, oggi voglio parlarvi di “L’abito di piume”, di Banana Yoshimoto, un’autrice giapponese.
Il motivo di questo titolo è che ho deciso di creare una nuova rubrica, inserendo dei titoli leggeri da leggere al mattino, anche a colazione davanti ad una tazza di caffè o di cappuccino, è un momento che io personalmente adoro, perchè lo trovo anche molto rilassante, e mi sembra un buon modo per iniziare la giornata.

“Le storie troppo belle finiscono sempre con un colpo di scena tragico.
Il nostro rapporto però era diverso, perché tutt’e due portavano nell’animo la stessa sofferenza, e quella era l’unica verità che contava.”

Questo libro parla di una ragazza, Hotaru, che torna a casa nel suo paese natale dopo alcuni anni, per allontanarsi dalla sua ultima storia finita male. Per Hotaru il ritorno al suo paese è un ritorno all’infanzia, il luogo dove ritrovare la pace e la serenità tra gli amici, e l’affetto della nonna. Trascorre infatti le giornate aiutando la nonna nel suo caffè dall’atmosfera intima e famigliare. Un giorno, dopo una passeggiata lungo le sponde del fiume, Hotaru incontra Mitsuru e il ragazzo le lascia una strana sensazione di déjà vu. E’ convinta di averlo già conosciuto da qualche parte, senza però riuscire a ricordare dove e quando. In seguito cercherà di scoprirlo con l’aiuto di sua nonna e della madre di Mitsuru, scoprendo un evento misterioso e fortemente emotivo.
Devo dire che questo è stato il primo libro che ho letto di quest’autrice. Di certo non è un capolavoro, ma l’ho comunque trovato un romanzo piacevole e scorrevole, per quando si vuole fare una lettura leggera ma comunque bella.
All’interno di questo libro troverete ben poca azione, si parla soprattutto della vita di Hotaru, dove non succedono scene eclatanti. Ho trovato la storia molto dolce, ed è molto simile ad una favola, un po’ per modo in cui  narrato, un po’ per le vicende che vengono raccontate nella storia.

«Era da molti anni che non scrivevo più un vero romanzo adolescenziale.
Ho cominciato a lavorarci in un periodo di smarrimento totale, tanto da non riuscire a portare a compimento la parte della delusione d’amore della protagonista. Sono stata costretta addirittura ad accantonarlo, proponendomi di riprenderlo in mano una volta che mi fossi riavuta… poi invece la storia mi è piovuta giù dal cielo.»
– Banana Yoshimoto. 

Yoshimoto aggiunge poi in un postscriptum: «Non credo che sia un romanzo strepitoso, il contenuto poi non è un granchè….trovo che sia una storia molto simile ad una favola».

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